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3 febbraio 2015

Nidi comunali, situazione precaria si verifica il "fuori rapporto"


Care Mamme se vostro figlio frequenta un asilo nido comunale a Roma avrete sicuramente sentito parlare di ciò che sta succedendo.

Si verifica il fuori rapporto. Che cos’è e cosa comporta.



Grazie al nuovo modello organizzativo strutturato dal Comune di Roma il rapporto  maestra/bambini di 1 a 6 viene di fatto a mancare. 

Fino a Dicembre 2014 questa regola proporzionale ci garantiva che i nostri figli venivano seguiti in maniera attenta, che i progetti educativi venivano svolti in maniera adeguata e che l’ambiente scolastico era un luogo tranquillo dove i bimbi apprendevano i rudimenti dello stare insieme.

Oggi tutto questo non c’è più, una maestra si trova a dover gestire anche 10 bambini da sola perché, in caso di assenza di una educatrice, non è più previsto l’invio di una supplente in sostituzione della prima assenza o di fuori rapporto. Il loro turno di lavoro si allunga con il risultato che anche l’attenzione può calare. In alcuni nidi poi non è presente la figura del funzionario scolastico quindi le maestre devono anche programmarsi i turni da sole seguendo delle linee guida impartite dal Comune stesso. Vi sembra normale?

Per poter gestire 10 bambini (in alcuni casi anche di più) sono costrette ad accorciare i tempi dedicati  alle attività didattiche o al sonnellino. Il cambio pannolino diventa una catena di montaggio ed il nido in generale diventa un “parcheggio”.

Questa parola “parcheggio” la sentirete spesso perché molte mamme si sono mosse ed hanno deciso di chiamare in causa chi è responsabile del decadimento di queste strutture che sono fondamentali per noi lavoratrici e soprattutto per i bambini stessi che hanno bisogno di apprendere e relazionarsi con i loro coetanei fin da piccoli.

Cosa stiamo facendo e cosa possiamo fare.

Quando abbiamo iscritto nostro figlio al nido abbiamo aderito ad un contratto in cui venivano specificati i termini e le condizioni per aderire al servizio ed erano specificati anche i nostri obblighi tra cui quello della retta mensile.

Questa retta tutti noi la paghiamo (ed è giusto pagarla) regolarmente ma le condizioni del servizio sono cambiate: chi ci ha avvisato?? Non abbiamo potuto scegliere se ci stava bene o meno la nuova situazione la stiamo solo subendo anzi la stanno subendo i nostri bambini .

Tramite i rappresentanti dei nidi che fanno da portavoce i genitori si sono uniti facendo un esposto al Comune di Roma per segnalare la situazione attuale e chiedere che si prendano provvedimenti.
 Le educatrici devono essere messe in condizione di lavorare nel migliore dei modi perché ne va della salute e della tutela di bambini, bambini molto piccoli compresi in una fascia di età tra 3 mesi e 3 anni. Non sono oggetti sono persone ed hanno bisogno di essere  sorvegliati e coccolati non “parcheggiati”!!

Presso i Nidi di Roma è possibile firmare l’esposto o la diffida, se non siete informate chiedete alle vostre rappresentanti .

La prima ondata di firme è stata depositata ieri per un totale su Roma di circa 3.900 adesioni da parte dei genitori, un buon inizio ma ancora troppo poco. Più saremo e più avremo speranza di  essere ascoltati.

Vi indico qui il sito di Romai  che spiega l'argomento ancora più in dettaglio.

Iaia

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