Quante ore stiamo fuori da casa? Troppe
Quante ore ci restano da dedicare alla casa, ai bambini, ai nostri mariti ed a noi stesse? Troppo poche.
al lavoro |
Giornata tipo
Sveglia alle 6, colazione in santa pace, almeno la giornata inizia in modo piacevole, lavarsi, vestirsi e truccarsi...ok pronta.
Fase 2 sveglia del bimbo più grande ore 6.45...dopo mugugni vari si fa colazione, ci si lava e ci si veste.
Fase 3 sveglia della bimba più piccola ore 6.55, cambio pannolino, vestiti e colazione.
Ore 7.30: pronti, partenza, via, prendiamo zaini e zainetti chiavi della macchina e di corsa a scuola, solo alle 8,10 riesco finalmente a parcheggiare la macchina e a prendere la metropolitana. Ore 8.50 sono in ufficio.
La mia giornata lavorativa termina solo alle 18.30. Percorso al contrario alle 19.30 sono a casuccia......dove vengo letteralmente assalita dai pargoli. Uno racconta a raffica la giornata scolastica terminando con un "Ho fame è pronto", l'altra che ancora non parla urla e ride dietro al fratello e nel frattempo vuole prendere posizione in braccio a mamma.
Azionando i superpoteri alle 20.00 si cena e alle 21.00 loro di corsa a letto. Ho fatto solo in tempo a sbaciucchiarli un po....troppo poco tempo da passare con loro...e troppo tempo dentro l'ufficio.
a casa |
Il Lavoro
Partendo dal presupposto che "meno male che c'è", sono tante le cose che avrei da ridire.
Le mamme che lavorano dovrebbero avere qualche diritto in più.
Ad esempio non dovrebbero essere ostacolate se chiedono un part-time, almeno quando i bambini sono piccoli. non dovrebbero essere minacciate se gli capita di assentarsi per malattia di un figlio o se usufruiscono di permessi per visite ed altro.
Beh tutto questo invece succede, soprattutto nelle aziende piccole e con pochi dipendenti dove il datore di lavoro pensa di essere un monarca indiscusso e si permette di dire che nessuno è indispensabile e che sopporta le gravidanze fino a un certo punto!!!!!
La cosa che più mi indigna in tutta questa situazione è che a parlare così è una donna, per di più mamma. Evidentemente il fatto di essere benestante l'ha sollevata da molti problemi (tate, camerieri) noi comuni mortali invece possiamo anche schiattare.
Armi di difesa
Abbiamo sicuramente degli strumenti per difenderci ma non ci garantiscono di certo la tranquillità, ecco quali sono:
Malattia bambino: nella maggior parte dei contratti è prevista l'assenza del genitore dal luogo di lavoro per "tot" giorni al mese in caso di malattia del bambino. Questi giorni non vengono pagati.
Congedo parentale: fino agli 8 anni del bambino è possibile usufruire del congedo parentale. Fino ai 3 anni viene pagato al 30% (questa percentuale può variare in base al contratto di lavoro), dai 3 agli 8 anni le giornate di lavoro non vengono retribuite.
Aspettativa: periodo di astensione dal lavoro in cui l'Azienda garantisce il mantenimento del posto, in cui non si ha diritto ne allo stipendio ne alla maturazione di contributi e ferie.
Tirando le somme
L'ideale sarebbe trovare un posto di lavoro più vicino a casa, che ci occupi magari solo mezza giornata.....ma questo è per il momento un bel sogno. Però l'importante è non arrendersi, far valere i nostri diritti (cercando finchè è possibile una mediazione).
Iaia
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